Comunicazione efficace: interazione e influenza secondo Paul Watzlawick

31 Marzo 2021 Chiara Poppi

Comunicazione efficace, ovvero come gestire le interazioni con gli altri e fare in modo che il nostro messaggio arrivi chiaramente al destinatario.
Sembra banale, ma non lo è affatto.
Nella maggior parte delle interazioni il pericolo più frequente è il fraintendimento.

Paul Watzlawick, piscologo e studioso della comunicazione, nel libro “La pragmatica della comunicazione umana” (1971), ha teorizzato i cardini della comunicazione definendolo:
“uno scambio interattivo fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cultura di riferimento”.
Fece anche un passaggio in più aggiungendo che: “le nevrosi, le psicosi e in generale le forme di psicopatologie non nascono nell’individuo isolato, ma nel tipo di interazione patologica che si instaura tra individui”.

Un assunto fondamentale per capire l’importanza dell’interazione esistente tra le persone che comunicano e l’influenza esercitata su di essi dalla cultura.

Watzlawick basa la sua elaborazione teorica su cinque assiomi, affermazioni basilari che riflettono i meccanismi che si innescano nell’interazione tra segni e simboli e sono:

1. non si può non comunicare;

2. ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione;

3. la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti;

4. gli esseri umani comunicano sia con il modulo verbale (numerico) che con quello non verbale (analogico);

5. tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza.

“Ogni comunicazione implica un impegno e perciò definisce la relazione. E’ un altro modo per dire che una comunicazione non soltanto trasmette informazione, ma al tempo stesso impone un comportamento.”

Ed è per questo che è essenziale studiare le tecniche della comunicazione tenendo ben in mente che:
Ogni comunicazione ha un aspetto informativo (contenuto) e un aspetto di “relazione” (cosa mi aspetto in reazione al mio messaggio).
Ed è questo secondo aspetto che imprime una forma al contenuto, che ne definisce il significato come metacomunicazione.

Watzlawick aggiunge che “sembra che quanto più una relazione è spontanea e ‘sana’, tanto più l’aspetto relazionale della comunicazione recede sullo sfondo. Viceversa, le relazioni ‘malate’ sono caratterizzate da una lotta costante per definire la natura della relazione, mentre l’aspetto di contenuto della comunicazione diventa sempre meno importante.

 

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DAVIDE MALAGUTI

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